Gli angeli non vanno mai in fuorigioco by Caressa Fabio

Gli angeli non vanno mai in fuorigioco by Caressa Fabio

autore:Caressa, Fabio [Caressa, Fabio]
La lingua: eng
Format: epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


VII

Un inutile catenaccio

Lasciarono il Vecchio dopo averlo abbracciato a uno a uno, quasi a scusarsi per aver cercato di svelare ciò che lui, evidentemente, voleva restasse segreto.

Le donne, in realtà, erano più interessate a ricostruire la sua vita sentimentale che quella professionale. Maria e Jolanda ne avevano parlato davanti a un caffè e avevano ipotizzato storie fantasiose attorno a quello splendido uomo. L’alone di mistero che lo circondava non faceva che acuirne il fascino. Ne erano un po’ invaghite, insomma, ma senza malizia, provavano quel sentimento a tratti infantile che ti fa parlare, da ragazza, con i poster attaccati alle pareti della cameretta e ti fa urlacchiare quando aspetti che il tuo idolo si affacci dalla finestra dell’albergo per ricevere il saluto delle fans.

Solo che quella sera, da un certo momento in avanti, gli sms che si erano scambiate avevano cambiato soggetto. C’erano state un paio di occhiate che non erano sfuggite al loro comune sentire femminile.

Ruggero e Germana non si sedevano mai vicini, avevano fatto finta di ignorarsi, parlando tra di loro anche meno di quanto facessero con gli altri. Ma poi, ogni tanto, si erano voltati l’uno verso l’altra e, semplicemente, si erano scambiati un sorriso.

Ridacchiavano adesso, Maria e Jolanda, in fondo al gruppo che tornava verso casa e parlavano a bassa voce.

«Oh, oggi a un certo punto c’è stata un’occhiata talmente spessa che mi ci sarei potuta aggrappare e fare una trazione» disse Maria.

«Sì, ma il sindaco è un po’ imbranato, quella povera Germana cosa deve fare, tirargliela in faccia?»

«Guarda, mi sa che se succede è talmente scemo che si scansa» ribatté Maria. E scoppiarono a ridere.

Germana non le poteva sentire, ma aveva capito tutto. Sapeva benissimo che le due avevano già decifrato i segnali che lei aveva continuato a lanciare.

Ma quello che non potevano sapere era che il sindaco non era così scemo o imbranato come sembrava, solo che aveva un certo ritegno a fare un passo in avanti prima di capire cosa sarebbe potuto accadere. Germana aveva scelto la via della pazienza e l’atteggiamento ostile di Nadia certo non aiutava. Gli uomini non sono sempre scemi come pensano le donne.

Anche Cesare e Roberto avevano capito benissimo il tutto. Adesso i tre uomini camminavano vicini, Germana pochi passi davanti scherzava con i gemelli.

«Te la voi scopa’?»

Be’, Cesare era forse un filo troppo diretto.

«Chi?»

«E dai sindaco... Germana. Te la voi scopa’?»

«Ma figurati. Ci conosciamo da anni, non l’ho mai sopportata, comunista com’è. Però da quando eravamo ragazzi è diventata più simpatica.»

«Ho capito, te la voi scopa’.»

«Ma no è che... Perché è brutta?»

«Tutt’altro,» fece Roberto «anzi guarda, ha un gran fisico e secondo me è pure una bella trombata.»

«Infatti...»

«E allora scopatela, no?» continuò Cesare, diretto come un Freccia Rossa.

«Ma no, Nadia ci resterebbe male... E poi non so...»

«A’ sindaco, ma da quant’è che non scopi?»

«Perché si vede?»

Cesare e Roberto si guardarono con la faccia di due che ne avevano già parlato.

«Si vede, si vede... E pure lei...»

«Dici?»

«Dico, dico,» continuò Cesare «e mi sa che fosse per lei avrebbe già deciso.



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